Critica artistica

Achille Pace, Alfredo De Benedetti, Antonietta Caruso, Nicola Sorella, Silvana De Gregorio, Anna Francesca Biondolillo, Giorgio Falossi, Sandro Serradifalco, Leo Strozzieri, Carlo Fabrizio Carli, Dino Marasà.

ALFREDO DE BENEDETTI

Luigi Petrosino, pittore dall'accento ironico

Il nostro giovane artista - nella vasta produzione pittorica e grafica - tende ad accentuare in maniera sarcastica ed allusiva espressioni umane, situazioni, fatti ed episodi vari ( coinvolgendovi anche forme oggettive ) desunti all'insegna di bandiere, dallo spessore del tessuto sociale, politico e militare .
Egli, quale acuto ed accorto osservatore, non poteva non cogliere dalla realtà i significati più notevoli - freudianamente detto - della nostra storia, della nostra Civiltà, per farne una specie di palinsesto, di codice figurato in chiave efficacemente grottesca, come per provocare nell'opinione pubblica giustificati motivi di risentimento, di sdegno.
Le composizioni di Petrosino, dunque, sono originali. In queste egli riesce a 'giocare' abilmente intorno alle ambiziose aspirazioni dell'uomo tendenti, particolarmente, alla conquista del  'potere', oppure all'assoluto bisogno di amministrare un paese, di occupare una "poltrona politica" etc., quando non assistiamo addirittura a scene di beffe a danno del 'povero uomo', o ad azioni masochistiche, ad ostentati atti di affetto materno, eccetera.
Per comprendere meglio il linguaggio artistico, aspro e pungente, del nostro pittore è bene esaminare alcuni dipinti ad olio. Ecco la raffigurazione del profilo di una testa di soldato affondato in un elmetto, forato in alto da un colpo di proiettile. Il militare - benché ferito - sorride in una maniera masochistica. Ha sulla fronte un simpatica coccarda. La figura pare impressa sul panno tricolore di un gagliardetto che le fa da sfondo, mentre l'asta incurvata del vessillo accompagna il movimento circolare del capo.
Il nostro pittore, con spiritoso garbo e con eleganza illustrativa, trova modo - lungo il percorso della sua creatività - nel mettere in grande evidenza il sentimento materno che una donna, dall'espressione sorridente e goffa al tempo stesso, dimostra nei riguardi del proprio figlioletto che stringe a sé, contenendo nell'ovale del volto quello del bimbo. Le figure, i cui corpi sono fasciati morbidamente da due bandiere, emergono dallo sfondo scuro raffigurante il profilo di un monte in lontananza, di forma concava. Sulle cime del rilievo montuoso, al centro del quadro, s’intravedono tre croci lignee. Siamo di fronte al Golgota di Cristo. Oppure siamo alla presenza di un 'calvario' umano, in cui sono raccolte tutte le nostre speranze ( o, meglio ancora ), le nostre tribolazioni, le nostre sofferenze ?
Le aste delle bandiere, agili e curve, sovrastano la linea del monte svettando le acuminate punte sui toni rossi di un tramonto estivo, che risulta su di una superficie convessa . Tutta la struttura compositiva, dalle modalità cromatiche luminose e volumetriche, acquista una forma ovoidale. Il lavoro s'intitola 'Madre e figlio'.
Cosa dire ora del profilo di una testa di vescovo, esile e goffo, il quale, in veste pontificale, emerge improvvisamente dalle maniche della giacca e della camicia? Una mano gli fa da collo. Si eleva grandiosamente dal centro di un tessuto urbano,  bene sviluppato e tendente a divenire città. L’ampia visione panoramica è dominata da una enorme e svettante bandiera tricolore, contro cui si articola il profilo salace del 'vescovo'. Il suo atteggiamento, altero e vanitoso, è tale da caratterizzare efficacemente lo spirito di coloro che raggiungono il 'potere' con piena facilità governando, poi, una cittadinanza, un popolo, con leggerezza,con pomposità, con presunzione. Petrosino, in questo dipinto dal titolo "Fede e patria", ha inteso sottolineare causticamente un particolare aspetto della vita politica ed amministrativa di alcuni alti prelati, come per mostrare che la sete del comando e dell'arrivismo è nell'uomo.
Il lavoro in esame è un elevato modello di mordacità descrittiva .
Un uomo della terza età, realizzato a mezzo busto, visto di profilo e dall’espressione sorda e balorda, è potentemente delineato nei suoi contorni descrittivi. Dai modi con cui il nostro artista ha raffigurato l'encomio costituito da una semplice croce di guerra, il cui nastro é legato alla bandiera mediante un grosso spillo da balia, appare evidente l'ironia che egli muove contro certe forme di inutili ed umilianti riti celebrativi. Molti, tuttavia, credono ciecamente in alcuni tributi di lode - specie se di carattere militare - come è dimostrato dall'ingenuo e tonto personaggio, sottilmente qui rappresentato .
Un soldato, a mezzo busto, calvo ed occhialuto,dai caratteri somatici tipicamente caricaturali e dall'alta uniforme militare, ci viene incontro saldamente, plasticamente . L'uomo dev'essere qualche grande ufficiale dell’Esercito italiano . Proietta lo sguardo nel vuoto, mentre un moschetto, piegato ad arco e rappresentato a sinistra del lavoro, armonizza ritmicamente i contorni curvi della figura dell'eroe. Dalla canna dell'arma sventola la bandiera tricolore contro cui grandeggia il naso, dell'alto graduato, alle cui spalle - a destra di chi guarda – s’intravede il profilo di un giovane, realizzato pure a mezzo busto, dai toni scuri, in atto di montare la guardia.
E la produzione pittorica del nostro artista diviene sempre più significativa, interessante e gustosa .
Strana e curiosa ci appare ora la mezza figura di un uomo fornito di lenti spesse che evidenziano un'avanzata miopia. La testa, inserita in un  immaginario ovale, è in posizione inclinata, mentre in secondo piano, alla sinistra del fruitore, dall'asta curva di un gagliardetto brucia una bandiera tricolore. Il titolo dell'opera è : "L'intellettuale".
L'individuo rappresentato - dall'animo aperto ai godimenti spirituali - avverte in sé indizi futuri lieti che possano verificarsi su piano internazionale con l’abbattimento delle frontiere e degli opposti eserciti. "Al sacro fuoco" della sua "idea ( pertanto ) brucia la bandiera, in particolare quella francese, simbolo dell'intellettualismo" ( sono, queste, espressioni dello stesso Petrosino ).
Mentre nella mente del nostro artista le bandiere bruciano da tempo, solo di recente è stato abbattuto il muro di Berlino, ed ora stiamo assistendo all'attuazione dei piani di pace mondiale.
Per lo stesso pittore, dunque, valga la concezione per cui la realtà "divora l'idea", ovvero "l'immaginazione anticipa la realtà".
Il nostro 'intellettuale' raffigurato, dunque, ha la chioma giacente su di un piano orizzontale, risolta abilmente in pure e sentite espressioni di volti femminili e di mostriciattoli. La tecnica del dipinto è in bianco e nero - tranne il vessillo - con morbide tonalità volumetriche, mentre i contorni di tutta la figura risultano marcati.
Un uomo attempato, realizzato a mezzo busto e di profilo, è potentemente delineato nei suoi tratti figurativi ed espressivi. L'individuo appare nel primo registro del quadro. La sua espressione è sorda, sognante e fortemente caricaturale. Ha un doppio naso, alla picassiana. Si porta le mani dietro alla schiena. E' privo di orecchio perché non intende ascoltare giustificate proteste avanzate, magari, da parte di chi rifiuta di accettare i su ordini, i suoi comandi. E' senz'altro, la figura del ministro della difesa, intento a passare in rassegna una truppa militare che appare - nella sua sagoma figurale – sullo sfondo del quadro, quasi in ombra. E’ l’ora dell’alzabandiera, che ammiriamo al di là dello schieramento. Alcuni soldati ne vengono attratti fissando lo sguardo verso il glorioso vessillo.
Il colore è steso a campiture uniformi. La figura stilizzata dell’uomo dal colletto bianco della camicia – oltre all’appiattimento tonale – presente una linea di contorno molto incisiva e pesante.
L'uomo, in genere - secondo la concezione ironica del nostro artista - per un innato senso di vanità e di superbia, è come un pappagallo che Petrosino concepisce in maniera fortemente sarcastica, visto di profilo, con testa quasi tonda, con occhio ed orecchio umani, con piume variamente colorate, con l'attributo maschile per naso, emergente esso al di la di una bandiera spiegata di gagliardetto la cui asta, arcuata, termina con la punta che va a cadere sul becco, creando una delicata ombra portata che stabilisce l’opportuna distanza, mentre il cielo sereno fa da sfondo a tutta la composizione. A  sinistra di chi guarda risulta il profilo di un giovane, posto quasi in ombra, in atto di presentare le armi all'uomo-animale. Stilisticamente il nostro pittore si rifà alle maggiori 'tendenze'  dell'arte del XX Secolo - ivi compresi - l'Impressionismo e l’Iper-realismo - in particolare alla Nuova Oggettività di Otto Dix e di George Grosz, senza venir meno, però, alle sue esigenze formali ed espressive, ed alla sua complessa "visione unitaria" delle cose, da cui si muove una piacevole spirale creativa.
Oltre ai dipinti in chiave ironica il nostro artista presenta una vasta produzione di paesaggi, di nature morte, di vedute di zone industriali etc., per non parlare di ritratti e di altre interessanti e significative composizioni pittoriche e grafiche .
Le dimensioni delle sue opere, infine, sono varie, per cui non mancano quelle di media e considerevole misura.

Anno 1990


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